giovedì 5 giugno 2008

e A jesi si vA!!!!


CONQUISTIAMOLO

mercoledì 28 maggio 2008

SEMIFINALE CON VANOLI SORESINA 3-0

PEPSI CASERTA-VANOLI SORESINA 3-0
Non ci sono stati aggiornamenti partita per partita perchè non ho avuto il tempo.
Ora ci aspetta la finale domenica con jesi!
speriAmo bene
ci saranno aggiornamenti
e A jesi si vA!

lunedì 12 maggio 2008

WEEK END A RICCIONE & RIMINI!






MILAN,CHE DISASTRO!

NAPOLI-MILAN 3-1
Alla penultima curva il Milan finisce in un banco di nebbia ed esce di strada. Imprevisto doloroso e fatale. Come Verona 1973. Di quelli che non metti sul conto. K.o. ma soprattutto addio o quasi (manca l'aritmetica) Champions League, perché la Fiorentina vince e scavalca i rivali rossoneri. Il Milan che ha battuto l'Inter nel derby? Dimenticatelo. Una cartolina ormai sbiadita. Una settimana dopo l'impresa, i rossoneri cedono pesantemente al San Paolo contro il Napoli, ammazza grandi per eccellenza. Finisce 3-1 per gli azzurri, autori di una strepitosa esibizione. Che umiliano i rossoneri con i gol di Hamsik, Domizzi e Garics.
Favalli recuperato; Jankulovski dirottato in panchina. Brocchi al posto di Pirlo, Inzaghi punta unica. Il marpione Edy Reja oppone al Milan un 3-5-2 che, in realtà, è un modulo elastico, abile a contrarsi in fase di copertura e ad allungarsi in quella di attacco. Il tecnico azzurro concede alla folla l'ultima esibizione di "Pampa" Sosa schierato al fianco di Lavezzi. Promettono faville. E così è. Il primo tempo fa a pugni con i primi 45 minuti esibiti dal Milan nel derby contro l'Inter. Il Napoli aggredisce alto; non permette ai rossoneri di dialogare e capirci qualcosa. Abile a chiudere gli spazi, ma anche a ripartire in velocità sulle ali di Lavezzi e Hamsik. Il Milan dal canto suo cerca di mantere basso il ritmo, un po' per il caldo, soprattutto per la mancanza di un saggio distributore di palloni. Leggasi Pirlo.
Gli azzurri fanno pressing a centrocampo e una volta recuperata palla ripartono impegnando ripetutamente la difesa e Kalac che dice di no a Lavezzi e Sosa. Il Milan e il suo monotono possesso palla non incide: svogliato e noioso subisce i raddoppi azzurri e non riesce a smarcare i suoi uomini più dotati. Inzaghi, a dire il vero, al primo tentativo impegna Navarro; Kakà invece viene ingabbiatio da una feroce marcatura.
Il Milan sembra ricompattarsi e fa circolare meglio la palla dopo una trentina di minuti poco simpatici. Ma basta un attimo di esitazione e il vento torna a soffiare in favore del Napoli che passa. Gattuso prende palla poco prima del limite, ma subisce fallo da Pazienza che gli tira la maglia. Farina non vede e il contropiede azzurro è innescato. Ne approfitta il goiellino Hamsik che evita elegantemente Kaladze e infila nell'ultimo straccio di angolo alla destra di Kalac. Milan bollito si direbbe. Ma la reazione c'è, anche se la difesa di casa chiude bene e blinda l'isolato Inzaghi. L'orgoglio lo tirano fuori Gattuso e Kakà che devono però fare i conti con il felino Navarro (esordio splendido), aut Nella ripresa il Milan ricomincia da Pato che rileva Brocchi. Ne viene fuori un 4-4-2 con Kakà e Seedorf sulle fasce e la coppia d'attacco Inzaghi-Pato, con il giovane barsiliano largo a sinistra. Ovvia la spinta rossonera; al punto che Reja fa arretrare in difesa Savini e Mannini. Ma il Napoli non sta di certo a guardare e quando può riparte mettendo in mostra raddoppi e pressing di alta scuola. Ci mette però del suo anche il Milan che fa poco filtro a centrocampo. A mancare, anche, è la spinta sulle fasce. Così Ancelotti inserisce Jankulovski per Favalli. Il discorso però non cambia: sfondare è un'impresa; i ragazzi di Reja giocano una partita perfetta. Al punto da raddoppiare. Accade che al 24' Lavezzi voli sulla fascia sinistra e subisca fallo netto di Nesta in piena area. Aggancio fatale e rigore ineccepibile. Domizzi sfonda la rete con un tiro sotto la traversa. Due a zero e Serginho al posto di Gattuso. ore di due grandi interventi.
Ma il Mapoli gestisce il possesso palla perché ha capito che il Milan non ce la fa più. Che non è in grado di reagire, di tirare fuori gli attributi. Finisce con i nervi a fior di pelle. Con Pato che si mangia un gol fatto. Con Bogliacino che colpisce il palo, con Hamisk che la mette sulla traversa. Ma anche con la rete di Garics che mette la firma su un autentico capolavoro. Inutile il gol di Seedorf su punizione, mentre Rino Gattuso in panchina apprende dalla radiolina che la Fiorentina ha vinto. Giù il sipario.
NON CI SONO LE PAGELLE PERCHE STANDO A RICCIONE NON HO VISTO LA PARTITA.
COMUNQUE NON MERITIAMO ASSOLUTAMENTE DI PARTECIPARE ALLA CHAMPIONS LEAGUE.

PALAFLAMINIO BIANCONERO.....CASERTA 3-0!!!





COOPSETTE RIMINI-PEPSI CASERTA
QUARTI DI FINALE PLAYOFF
GARA 3
Magnifica, super, spettacolare e concentrata. Difficile trovare gli aggettivi davanti allo show del Flaminio orchestrato dalla banda di Frates. Con una prestazione tra le migliori viste in questa stagione, i bianconeri chiudono anticipatamente la serie con i Crabs e volano nella semifinale promozione. Una prova magistrale frutto della voglia di giocare insieme di tutti i bianconeri: è vero che la Pepsi aveva la possibilità di giocare con maggiore serenità rispetto ad una Coopsette con le spalle al muro, ma è anche vero che la Juve non ha sbagliato praticamente nulla. Che fosse una serata da ricordare lo si era capito poco dopo l’inizio. Un primo quarto assolutamente da sballo per i bianconeri che hanno tirato col 100% da 2 ma era soprattutto la forma mentis palesata con la voglia di cercare sempre il compagno, anche rifiutando un tiro, pur di trovarne un altro a maggiore percentuale di realizzazione. Era solo il preludio di una spettacolare serata romagnola. Un attacco di rara bellezza e precisione (80% da 2 e 52% da 3), una difesa dove tutti, ma proprio tutti, davano una mano al compagno. E’ la serata dei brividi perchè questa mentalità è quella buona per continuare a fare strada. Già il fatto di poter riposare qualche giorno in più rispetto a Casale Monferrato o Soresina che sia, è una notizia di rilievo. Avanti così. Ultima annotazione sul pubblico bianconero autentico baluardo al fianco della Pepsi anche in un giorno lavorativo come quello di ieri. Un incitamento costante e continuo da parte di 150 diavoli arrivati un po’ da ogni angolo d’Italia. Con loro c’era, ovviamente, il presidente Rosario Caputo. Il popolo romagnolo? Si è spazientito parecchio per la conduzione arbitrale e, più volte, ha sommerso il parquet di carte. Comunque, ancora, la Juve ha giocato in casa. Che serata!. La cronaca. Pronti via ed il ‘close out game’ del Flaminio inizia con la difesa allungata di Rimini, schiacciata di Frosini, tripla di Omar Thomas ed il lay up volante di Guillermo Diaz (5:4). Ritmo lento e blando quello dei primi minuti ed allora tocca ancora al portoricano aprire il primo mini break chiuso dal canestro di Ghiacci su assist di Frosini (7:11). L’aria romagnola fa bene all’ex capitano bianconero che mette a segno il suo settimo punto in un amen; Diaz continua a volare al ferro e la forbice si allarga (13:20 all’8 con il ‘no look pass’ di Randy Childress per Ale Frosini che poco dopo ricambia il favore). Caserta è una macchina da punti da due e dopo i siluri di Brkic e Raschi, sono i quattro punti in fila del lungo senese bianconero Frosini a portare la Juve sul primo massimo vantaggio (18:27 al 10’). Il ‘pick and roll’ centrale condotto dal Professore di Wake Forest fa male alla Coopsette. I Crabs provano ad alzare la voce con Rashad Bell (27:33), ma lo ‘scud’ di Tutt rimanda al mittente il tentativo di rientro dei locali (27:36 al 14’). Al giro di boa di secondo periodo è un continuo susseguirsi di emozioni: terzo fallo di Gatto, fallo tecnico a Vecchiato e Juve che vola sul +13 con Ghiacci (29:42 al 16’). Break aperto di 7:0 pro Rimini che torna in partita con Thomas (36:42) e poi il nuovo ‘Randy Childress Show’. Sotto gli occhi di Pillastrini il metronomo casertano spara nove punti praticamente di seguito e squadre che vanno al riposo lungo sul 42:55. Tripla di Diaz, tecnico a Ghiacci per simulazione, quattro punti di Bell e ‘box and one’ di Rimini su Childress per aprire la ripresa (46:58 al 23’). L’ex Montegranaro però continua ad illuminare il legno del Flaminio servendo un cioccolatino a testa per un monumentale Frosini ed un concreto Larranaga (49:64 al 26’). L’antisportivo fischiato a Childress e l’arcobaleno di Thomas illudono la Coopsette che si rivede recapitare nel proprio canestro due terra-aria pesanti come macigni firmati ancora Jay Larranaga e Nando Labella per la gioia di tutta la panchina bianconera (52:70 al 28’). All’irlandese ex Napoli, poi, anche il compito di mettere la ciliegina sulla torta prima del canestro di Zanus Fortes sulla sirena dei primi tenta minuti di gioco (58:74). La bomba di Diaz apparecchia la tavola per la scorpacciata finale dei bianconeri (58:77 al 31’). Uno scatenato Larranaga aumenta il proprio bottino personale (17 punti e 67:85), Rimini sembra tirare i remi in barca ed invece si riporta sul -12 con le triple di Guarasci e Thomas (73:85 al 37’). Quello che si alza al Flaminio, però, è solo fumo e niente arrosto anche perchè sulla brace il Professore di Washington ci mette i Crabs con la tripla che manda i titoli di coda sganciata da almeno 9 metri con tanto di dedica implicita a coach Pillastrini al quale va un eloquente sorriso (73:92 al 38’). Gli ultimi due giri di lancette servono solo per definire il punteggio della terza vittoria del team di Terra di Lavoro che raggiunge, cosi come la Fileni Jesi, la semifinale in attesa di conoscere il nome della prossima avversaria. L’azzurro di Ghiacci e Brkic. Quando si suol dire che il lavoro paga. Quello dei due giocatori bianconeri, Ghiacci e Brkic, ha portato l’introduzione dei due giocatori all’interno della folta lista dei trentuno nomi dai quali lo staff tecnico azzurro capeggiato dal C.t. Charlie Recalcati sceglierà gli ultimi quattro componenti della spedizione Italiana per il raduno che si terrà dal 18 al 25 maggio prossimo a Roseto e che sarà seguito dalle amichevoli con l'Iran (il 26 maggio ad Alba Adriatica e il 27 maggio a Campli) e il torneo con Algeria, Croazia e Iran a Roseto dal 28 al 31 maggio. Dopo la vittoria di questa sera però ‘Ice’ e l’ex Pavia di sicuro dovranno abbandonare ogni velleità vista la concomitanza degli impegni di post season.
LE PAGELLE
TUTTI 9

mercoledì 7 maggio 2008

TRENTELLO DI CHILDRESS.....CASERTA 2-0!


PEPSI CASERTA-COOPSETTE RIMINI
QUARTI DI FINALE PLAYOFF
GARA 2

Un invito: tutti coloro che non hanno seguito abitualmente, nel corso dell’anno, la Juvecaserta possono utilizzare la sfida di ieri per capire cosa sia stata e, forse, cosa sarà la storia di quest’annata a Pezza delle Noci. Tutta la Juve concentrata in quaranta minuti: tutto il bene e tutto il male che questo gruppo può regalare si concentra in altri quaranta minuti paurosi per agonismo, elettrizzanti per l’altalena di emozioni, commoventi per il coraggio della classe operaia bianconera nuovamente salita agli onori della ribalta. Tutta la Juve in quaranta minuti che mandano la serie sul 2:0 e con ben tre match point sulla racchetta di Frates and co. Dopo la scellerata partenza (in cinque minuti si era sprofondati sul -14), il condottiero Frates è riuscito a pescare, rapidamente, un quintetto degno di tal nome per iniziare la rimonta. E’ stata lunga, è stata dura perchè la Coopsette è rimasta appesa alla gara con coraggio, ma alla fine il muso bianconero è arrivato davanti a quello dei romagnoli. Il trentello di Childress riconsegna alla Pepsi la leadership “dell’animale da playoff” come ama definirsi il Professore; ma non si deve assolutamente pensare che ci sia stato solo Childress. C’è stata il cuore di un Gatto finalmente tornato il gladiatore di inizio anno. C’è stata la rabbia agonistica di due veterani come Frosini e Larranaga. C’è stato nuovamente un Diaz convinto e, forse, l’uomo playoff che serviva. Dietro Tutt, mai in partita, ma ci sarà tempo per rivederlo sui suoi standard. La Juve esce dalle forche caudine del doppio turno casalingo con il 2:0 e con l’ipoteca sul passaggio alle semifinali. Le prime due sfide vanno in archivio ed ora si va in Riviera dove la Juve spera di restarci il meno possibile. Ideale sarebbe violare venerdì sera il Flaminio per guadagnare qualche giorno di riposo in vista delle prossime uscite. Ma guai a pensare che i Crabs siano già con la mente e le gambe sotto l’ombrellone di qualche bagno di quelle zone: i Crabs non vorranno uscire con un brusco 3:0.
La cronaca. Le prime scelte attuate da Frates vanno secondo le previsioni con la decisione di puntare sul quintetto piccolo con Ghiacci da “4” sulle piste di Bell. La mossa risulta sbagliata visto che la Juve è inguardabile in attacco, nessun gioco costruito, ed altrettanto imbarazzante in difesa. Guarasci spara due bombe portando Frosini lontano dal verniciato, Thomas, un fantasma in gara1, fa vedere il suo talento: la Coopsette va in fuga sul 3:17 al 5’. L’attesa scossa arriva da Larranaga; l’irlandese, uscendo dalla panca, infila due siluri che mettono la Juve in partita anche perchè Brkic e Gatto sono più pimpanti in vernice. Caserta torna sul -5 prima della fiammata di Scarone. Nella seconda frazione esce, prorompente, la rabbia di Ivan Gatto che, tra rimbalzi e canestri, riporta la Juve sul -4. Pochi istanti dopo, purtroppo, si vivono momenti di tensione dietro la panchina romagnola oggetto di qualche attenzione poco gradita di alcuni fans juventini. Il pubblico entra nella partita, ma chi non c’è mai uscito è Thomas, un vero satanasso: sale a 14 e c’è il nuovo allungo dei Crabs (28:36 al 16’). Ticchi fa riposare sia Guarasci che Scarone, forse se li dimentica anche troppo, ed i bianconeri ne approfittano per dare un colpo alla botte. Ancora Larranaga e, due volte, il Professore Childress bruciano la retina biancorossa dalla lunghissima distanza (38:39 al 18’), con il “farmacista di Gradara” che viene punito anche nel suo tentativo di zona 2-3. Il Palamaggiò diventa una “plaza de toros” dove l’adrenalina scorre in quantità industriale: i colpi duri non mancano e, finalmente, Childress riprende in mano la “classe” portando la Pepsi sul -2 all’intervallo con un altro bombazo e ben 13 punti totali. Dall’altro lato il terzetto Thomas-Guarasci-Bell ha infilato 36 dei 45 punti dei granchi. Da rimarcare, infine, come coach Frates abbia tenuto, per 15’ filati, Ghiacci e Ray Tutt in panchina dopo l’orribile partenza con la Juve sorretta dal tiro da 3 (7/12). Ice ritorna nel quintetto del secondo tempo e continua a soffrire sia in attacco, dove non trova spazi, che in difesa dove si becca una bomba in faccia da Thomas (46:53 al 24’) che, pochi istanti dopo, commette il quarto fallo. E’ un’altalena elettrizzante con i campani che rientrano sul -2 con 4 punti del redivivo Ghiacci ed una tripla di Gatto. Ma l’inerzia è girata complice la ferocia e l’intensità con cui si difende; in attacco, poi, Ice Ghiacci torna ad aprire le ali e Childress a crivellare la retina ospite (63:57 dopo una magia da quattro punti del Prof di Wake Forest). All’ultimo “stop and go” la Pepsi ha 2 punti di vantaggio mentre Ticchi fa rivedere la zona 2-3. Il cuore è in gola per i 3500 del Palamaggiò che si apprestano a vivere gli ultimi 10’ di gara2. Ancora e sempre Randy Childress a griffare l’allungo della Pepsi con altre due bombe sparate direttamente dal parcheggio della struttura dei “cento giorni”. Arriva, in ritardo ma arriva, anche la firma di Ray Tutt che, con quattro punti filati, lancia i bianconeri sul +10. E’ la fuga buona perchè Thomas commette il quinto fallo e si fa chiamare anche tecnico con 5’ da giocare; Rimini non riesce più a rientrare ed alza bandiera bianca davanti al Palamaggiò, nuovamente, incandescente e vera polveriera degna del miglior Abdi Ipecki di Istanbul. Peccato solo per il battibecco, sul finire di match, tra un Ticchi innervosito per il comportamento dei tifosi dietro la sua panchina ed il giemme Betti che provava a tranquillizzare tutti. La chiusura è tutta per il fenomenale halley oop sull’asse Childress-Diaz.


LE PAGELLE

CHILDRESS 9,5
DIAZ 8
TUTT 7
GATTO 8
FROSINI 6,5
LABELLA 6,5
LARRANAGA 8,5
BRKIC 7
GHIACCI 6,5
SANTORO ne

lunedì 5 maggio 2008

MILAN:PRIMO ACQUISTO.....ECCO FLAMINI


MATHIEU FLAMINI è DEL MILAN

Il primo giorno da milanista di Mathieu Flamini è iniziato alle 8.20. Il centrocampista dell'Arsenal, che il Milan ha ingaggiato per quattro anni a quasi 4 milioni di euro a stagione, ha svolto le visite mediche alla clinica privata "Le Betulle" di Appiano Gentile. Al suo arrivo ha rilasciato solo un breve commento: "Sono molto contento, grazie mille", tanto per dare un contesto di soddisfazione all'operazione più importante della sua carriera.

Flamini è uscito dalla clinica prima delle 12 per recarsi a Milanello e proseguire i test con MilanLab. Nel pomeriggio è arrivata la firma del contratto. Il 24enne francese, in scadenza di contratto con i Gunners, è arrivato ieri sera a Milano e ha cenato con Adriano Galliani e Ariedo Braida. Ripartità per Londra subito dopo la firma del contratto.


LA SCHEDA DI FLAMINI

Cresciuto nell'Olympique Marsiglia, Flamini ha esordito in prima squadra il 23 dicembre 2003 in una partita di Ligue 1 contro il Tolosa (1-0 per i marsigliesi). Nella stessa stagione si è fatto notare al livello internazionale grazie alla 9 partite disputate in Coppa UEFA, tra cui la finale che persa 2-0 dall'Olympique Marsiglia a Göteborg contro il Valencia. A fine stagione Flamini ha rifiutato il contratto da professionista propostogli dall'Olympique Marsiglia e si è trasfeito all'Arsenal allenato dal connazionale Arsène Wenger.

Nel 2004, a soli 20 anni, si è trasferito in Inghilterra all'Arsenal. L'Olympique Marsiglia inoltrò un reclamo alla FIFA per annullare il trasferimento, che però fu respinto.[1] Ha esordito con l'Arsenal il 15 agosto 2004 al Goodison Park contro l'Eveton (4-1 per i Gunners) e in Champions League il 29 settembre 2004 in Rosenborg-Arsenal 1-1.

Nella stagione 2005/06 Flamini fu impiegato spesso come ala e soprattutto come terzino sinistro a causa dei numerosi infortuni occorsi ai difensori dell'Arsenal, disputando buone partite sia in campionato che in Champions League, persa 2-1 in finale contro il Barcellona. In quella partita Flamini subentrò al 75° minuto a Cesc Fàbregas.

La stagione 2006/07 è stata per Flamini la migliore dal punto di vista realizzativo con 4 gol: uno nei preliminari della Champions League 2006/07 conto la Dinamo Zagabria a Zagabria (vittoria per 2-1), e tre in campionato contro Liverpool (3-0), Chelsea (1-1), e Blackburn (6-2). Ad aprile ha manifestato la sua intenzione di lasciare l'Arsenal poiché era poco soddisfato del suo ruolo di sostituto, ma la decisione è rientrata dopo un chiarimento con l'allenatore Wenger.

All'inizio della stagione 2007/08 Flamini ricoprì il ruolo di centrocampista centrale a causa dell'assenza di Gilberto Silva e Diaby in coppia con Fabregas è diventando un punto fermo dei Gunners. Dopo il rifiuto di rinnovare con l'Arsenal che sarebbe scaduto a fine stagione[2][3] il giocatore ha deciso di firmare con il Milan.

Stagione Squadra Campionato Coppa Italia Coppe europee Altre coppe Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
2003/04 Bandiera della Francia Olympique Marsiglia L1 14 0 - - - CU 9 0 - - - 23 0
2004/05 Bandiera dell'Inghilterra Arsenal Premier 21 1 FAC+CdL 4+3 0 UCL 4 0 - - - 32 1
2005/06 Premier 31 0 FAC+CdL 2+3 0 UCL 12 0 CS 1 0 49 0
2006/07 Premier 20 3 FAC+CdL 3+3 0 UCL 6 1 - - - 32 4
2007/08 Premier 30 3 FAC 2 0 UCL 8 0 - - - 40 3
Totale Arsenal 102 7
20 0
30 1
1 0 153 8
Totale 116 7
20 0
39 1
1 0 176 8